Orbetello

Orbetello, la “città dell’acqua”, è una striscia di terra, unita al Monte Argentario da una strada costruita su una diga artificiale che ha diviso la laguna in due aree, “Laguna di Levante” e “Laguna di Ponente”, delimitate verso il mare dal Tombolo della Feniglia ed dal Tombolo della Giannella, caratterizzati da lunghe spiaggie sabbiose, pinete e macchia mediterranea. 

La costa in prossimità dei rilievi di Talamone e di Ansedonia diventa invece rocciosa e di difficile accesso.

La cittadina, con Porto Ercole, Porto Santo Stefano, Ansedonia e Talamone fece parte dello Stato dei Presìdi, piccola entità territoriale di fortissima importanza militare per la possibilità di 

controllare ed influenzare gli stati ed i mari dell’Italia Centrale, creato per volontà del re di Spagna Filippo II con territori precedentemente appartenenti alla Repubblica di Siena dopo l’annessione di quest’ultima da parte del Granducato di Toscana nel 1557. Ciò spiega le fortificazioni che si trovano qui e nei paesi vicini.

Da visitare:

La Feniglia, una riserva naturale che si sviluppa per circa 6 km, percorsa da una strada non asfaltata percorribile a piedi o in bici, lungo quale ci sono pannelli informativi che indicano le uscite a mare.

È suddivisa in tre aree di vegetazione: la prima si affaccia direttamente sul mare; la seconda è una foresta di pini, lecci, sughere, orniello e alloro; la terza, coperta da pini e latifoglie, ha sbocco sulla laguna di Orbetello.

È facile incontrare daini, meno tassi, volpi, faine. Tra i volatili, nella zona lagunare ci sono l’airone cenerino, il germano reale, la folaga ma non mancano il picchio verde, tortore, merli, giandaie e cuculi. Alla Feniglia trovò la morte per febbre malarica nel 1610 Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio. Una stele lo ricorda vicino alla postazione del Corpo Forestale, luogo del presunto ritrovamento del suo corpo.

Il Mulino a vento, circondato dalle acque, di fronte alla città, unico rimasto dei nove, costruiti nella laguna nel corso del Cinquecento. 

In passato la forza dell’acqua veniva utilizzata per macinare il grano, portato ai mulini attraverso i barchini, imbarcazioni utilizzate nella laguna.

L’idroscalo, nella Laguna di Levante, rappresenta una leggenda dell’Aeronautica italiana e internazionale, con hangar progettati da Pier Luigi Nervi, distrutto nel 1944 dalle forze di occupazione tedesche. Da qui partirono le crociere e le trasvolate transoceaniche di Italo Balbo:

1928 – Crociera del Mediterraneo Occidentale (Orbetello – Los Alcazares);
1929 – Crociera del Mediterraneo Orientale (Taranto – Odessa – Orbetello);
1930 – Prima Crociera Atlantica (Orbetello – Rio De Janeiro);
1933 – Seconda Crociera Atlantica (Orbetello – Chicago – New York – Roma)

La città di Cosa

Fondata dai romani nel 273 a.C., sorge sul promontorio roccioso di Ansedonia, che attraverso il Tombolo di Feniglia congiunge la terraferma al Monte Argentario.
Fu poi fortezza bizantina e castello medievale con il nome di Ansedonia, da cui prende il nome la località. Oggi sono visitabili le rovine e le zone archeologiche e d’estate vengono rappresentati spettacoli teatrali all’aperto. 

Museo Archeologico di Cosa Tel.: +39 0564 881421 Orario: 9:00 – 19:00 / inverno: 9:00 – 14:00

Il Frontone di Talomone

Il “frontone”, esposto nel palazzo ristrutturato davanti al Duomo dell’Assunta, è la parte superiore frontale del tempio antico sia greco che etrusco-romano, che veniva generalmente decorato con bassorilievi figurati. Ritrovato nei pressi di Talamone, il Frontone ha grande valore archeologico e storico, e rappresenta episodi del mito dei Sette a Tebe, un mito greco che, in metafora, rappresenta la lotta interna che divideva Roma.

Un luogo sostenibile nella bellissima Maremma Toscana.

Abbiamo creato un luogo dove si sente il tentativo di avvicinarsi all’armonia, per sperimentare un modo diverso di vivere, nel pieno rispetto dell’ambiente.