Luoghi da gustare e ricordare.
Vogliamo proporre un programma per una vacanza in Maremma.
Alcuni luoghi da non perdere, ognuno con le sue peculiarità, da gustare e ricordare.
Luoghi da gustare e ricordare.
Vogliamo proporre un programma per una vacanza in Maremma. Alcuni luoghi da non perdere, ognuno con le sue peculiarità, da gustare e ricordare.
Scopri le nostre spiagge straordinarie a pochi passi da Palmo di Terra.
Una delle più suggestive mete, un tempo terra di briganti, il più famoso dei quali fu Domenico Tiburzi, ora “buen retiro” snob per classe dirigente, politici e giornalisti.
Orbetello, la “città dell’acqua”, è una striscia di terra, unita al Monte Argentario da una strada costruita su una diga artificiale che ha diviso la laguna in due aree.
L’antica Vulci fu una delle più grandi e potenti città stato etrusche, nel territorio dell’odierna Montalto di Castro, nella Maremma laziale.
Vasto oltre 9mila ettari, si estende, lungo costa, da Principina a Mare a Talamone. La maggior parte del Parco è rappresentata dai Monti dell’Uccellina.
È un antico vulcano, ormai spento, ricchissimo di acque: vi si trovano le sorgenti dei fiumi Fiora e Albegna. Dalla sua vetta, a 1738 metri lo sguardo si perde in diverse direzioni.
In epoche lontanissime era un’isola, poi grazie al trasporto di detriti da parte del fiume Albegna e al lavorio delle correnti marine si è unita alla costa tirrenica con due fasce di terra.
Le isole dell’Argentario, soprattutto in primavera e in estate, meritano una visita. Giglio è quasi completamente collinare mentre Giannutri è circondata ovunque da scogli e calette sassose.
Lungo la Statale 74 Maremmana, all’improvviso, dietro una curva, compare un grande sperone di tufo a strapiombo: la rupe di Pitigliano, circondata su tre lati da altrettanti burroni, pieni di grotte scavate nel tufo.
Sono almeno una cinquantina tra Pitigliano, Sorano, Sovana e Vitozza, lunghe anche chilometri e profonde decine di metri sono state scavate nel tufo presumibilmente dagli Etruschi più di 2000 anni fa.
Antica cittadina etrusca con mura medievali e resti di un’antica strada romana, è conosciuta soprattutto per le sue sorgenti termali che risalgono al periodo romano e sono in uso ancora oggi.
Il Monte Labbro, scelto come luogo di devozione da Davide Lazzaretti, fondatore intorno al 1870 del movimento Giurisdavidico: visibili una torre, una grotta scavata nella roccia, una croce e una campana.
E’ uno degli insediamenti rupestri più vasti ed importanti d’Italia. A circa 2 chilometri dal centro di San Quirico, la frazione più popolosa del Comune di Sorano, è raggiungibile a piedi.
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